I have been asked to speak at a conference in Florence on November 13th. I can’t go, but they would be willing to replace me with somebody from Edgeryders/unMonastery that can make a case for smart communities (as opposed to vendor-driven smart cities à la Carlo Ratti/MIT/IBM/Cisco) in the Italian language.
Does anybody want to go? They’ll fund your travel to Florence. Find below an excerpt from the program (provisional) and shout out if you are interested.
- Concept
Il concetto di Smart City prevede tre dimensioni:
la città intelligente;
la città inclusiva;
la città sostenibili.
Questi tre criteri, che ricalcano i fondamenti del programma Europa2020,
aprono a dimensioni tecnologiche, di servizio, infrastrutturali, ambientali, sociali
ed economiche collegate in forma sistemica o, meglio ancora, eco-sistemica.
L’aspetto tecnologico tende spesso a prevalere nel dibattito pubblico,
rischiando così di passare da strumento ad obiettivo. D’altra parte, non sono
ormai poche le esperienze nazionali e internazionali, pubbliche e private, che
appropriatesi del concetto di Smart City hanno sviluppato progetti, prodotti e
iniziative di sistema.
Che ruolo ha dunque la comunità territoriale nel dar vita alla Smart City? E’ una
comunità di “utenti” dei nuovi piattaforme, prodotti e servizi, o è un attore
consapevole, creatrice essa stessa di innovazione?
Ne discutiamo con:
Fabrizio Sestini, Unione Europea;
Gloria Piaggio, Comune di Genova e Associazione Genova Smart City;
Cristina Tajani, Assessore al Lavoro Comune di Milano;
……, COOP Lombardia;
Alberto Cottica, Wikicrazia;