Managing OpenCare.
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Ciao a Tutti
Sostanzialmente concordo con Costantino che, dietro ai suoi quesiti assolutamente sensati, rivela problemi di natura organizzativa e di comunicazione importanti e che dovrebbero essere risolti il più presto possibile.
Per quanto attiene l’aspetto organizzativo, mi sembra evidente che OpenCare soffra di una disarticolazione delle attività “di base” che si possono elencare sia con la difficoltosa gestione dello sviluppo e della fase di test per il dispositivo InPe’, in fase di realizzazione e di completamento presso WeMake – per le quali ho chiesto tempo fa ragguagli senza ricevere una replica delucidatoria – sia con l’ambivalenza della presenza in internet del Progetto OpenCare che rischia di disperdere e di rendere incongruente il messaggio e le direttrici operative dell’iniziativa – temi sui quali ho già avuto modo di scrivere su questa piattaforma tempo addietro – e che sarebbe quanto meno opportuno riorganizzare attraverso un unico punto con le funzioni di visibilità, di progettazione e di cooperazione.
Per quanto riguarda la tematica della comunicazione, che deriva in modo naturale da quanto appena descritto, ritengo sia assolutamente necessario attuare una strategia “editoriale” unica ed unitaria che enfatizzi il Progetto, illustrandone tutte le caratteristiche filosofiche e tecniche con un taglio maggiormente divulgativo per un pubblico eterogeneo ed assolutamente non avvezzo ai vocabolari della ricerca ed ai meccanismi che la rendono possibile, e che dia spazio alle idee ed alle iniziative che da esso hanno origine e che possano acquisire apprezzamento, riscontro, credibilità, progettualità e concretezza operativa – oltre che sostenibilità – compiendo il “mandato” sociale di questa iniziativa.
In un contesto simile sarà infatti oltremodo più semplice gestire i contenuti (testi, immagini, audio, video, multimediali, ecc.), sopratutto grazie alla loro fruizione “multicanale” utilizzando strumenti adeguati ad ogni necessità (YouTube, per esempio, può essere implementato in diversi modi all’interno del proprio web offrendo soluzioni tecniche interessanti), realizzando nel contempo vere e proprie applicazioni votate alla condivisione delle informazioni ed alla cooperazione nelle fasi di design, di prototipazione e di personalizzazione delle soluzioni – attività tra le altre cose oggi oggetto di alcuni interessanti progetti di ricerca internazionali.
Mi rendo conto che queste mie righe possano suscitare malumori e reazioni piccate.
Tuttavia ritengo sia necessario riflettere sul fatto che OpenCare necessiti di soluzioni – naturalmente da pensare ed attuare attraverso la Comunità – che rendano questo progetto maggiormente impattante e coinvolgente per le persone portatrici di istanze legittime e di bisogni reali affinché possa esserci un futuro per il primo ed una migliore qualità della vita per le seconde.
D’altra parte, come ho già avuto modo di esprimere, anche questa discussione dovrebbe essere vissuta come un vero e proprio “prendersi cura” non solamente delle idee e delle soluzioni congegnate quanto piuttosto delle persone che pensano, studiano e lavorano perché tutto questo accada oggi e domani.
Grazie