Ben venga!
Ben venga l’Hub a Bologna, Ale! Speriamo che venga nel modo giusto. L’ultima volta che ne ho sentito parlare era al TagBoCamp di Michele D’Alena (che non a caso è un veneto, e quindi a Bologna rappresenta una ventata d’aria fresca). Se non ricordo male, in quell’occasione un ex assessore, che interveniva in rappresentanza della LegaCoop, era entusiasta dell’idea “Ma sì, facciamolo! Ci facciamo dare uno spazio dal Comune…”
Mi si è gelato il sangue. Te la immagini la creatività e l’innovazione sponsorizzati dalla LegaCoop e dal Comune? Mi sono subito immaginato una specie di Link in salsa californiana, un’allegra riserva in cui tenere tranquilli le teste calde, che intanto fuori i grandi hanno da fare.
Hai letto la storia della creazione dell’Hub di Milano, fatta dal suo fondatore, qui su Egderyders? Parla chiaro: tutti contenti, ma nessuno investe, se non in cambio di controllo. Alla fine il fondatore suddetto ha chiesto i capitali iniziali in prestito alla sua famiglia. A Bologna come a Milano, i grandi stakeholders hanno avuto molti anni e molti soldi per investire in creatività. Non l’hanno fatto, e credo che sia stata una scelta consapevole. Spero di sbagliarmi, ma le folgorazioni sulla via di Damasco mi convincono poco. Meglio l’autonomia e la povertà. “Stay foolish, stay hungry”, no?