Una testimonianza per voi

Ciao, sono stato tra quelli che hanno inviato il loro cv per partecipare alla vostra eperienza.

Sono stato escluso, ma credo di avere qualcosa da testimoniare che può essere… appunto un esempio come qui viene richiesto.

Il mestiere che ho scelto di fare è quello del valutatore, perchè dopo 10 anni passati a fare l’amminstratore pubblico indipendente (dai 23 ai 32 anni prendendolo con la serietà di chi fa un lavoro anche se non lo era perchè nel frattempo mi sono laureato, ho fatto il servizio civile un master e poi ho iniziato a lavorare davvero come libero professionista cosa che sto ancora oggi cercando a fatica di fare), ho capito che mi sarebbe interessato approfondire il tema relativo a come vengono spese le risorse pubbliche e a quali risultati esse portano. Ho iniziato con le politiche sociali, da consulente di una Provincia e una Regione relativamente a finanziamenti nazionali utilizzati a livello provinciale nei Distretti socio sanitari, e poi avendo avuto l’opportunità di lavorare con Fondazioni bancarie, ho continuato anche in altri settori attigui come sanità e cultura.

Ho seguito e seguo, a fini di monitoraggio e valutazione, progetti che valgono tantissimo sia dal punto di vista economico che dal punto di vista delle novità che introducono nei sistemi complessi in cui vanno ad intervenire. E insieme a questo aspetto, c’è quello altrettanto importante per me, che tutto questo sono riuscito a farlo in modo indipendente insieme ad alcuni selezionatissimi compagni di viaggio, con competenze complementari alle mie, che con me hanno condiviso il rischio di puntare su qualche cosa di nuovo, che non c’era prima, da costruire sulla base degli input che la nostra esperienza ci metteva a disposizione man mano. Parlo in particolare della creazione di un sistema informativo web based che mettesse a regime tutta l’esperienza fatta in ambito di monitoraggio e valutazione dal punto di vista metodologico, cercando di combinare il rigore del metodo con la statistica e l’informatica, al fine di fornire a finanziatori di politiche/programmi/progetti che ne fossero interessati, uno strumento in grado di supportare le rispettive governance (pubbliche e/o private) con uno strumento di condivisione utile a seguire l’iter delle iniziative dall’inizio alla fine, di stoccare dati che diventano nel corso di iniziative lunghe e complesse patrimonio dimostrativo dello sforzo di tutti i soggetti coinvolti, di valutare scostamenti in tempo reale rispetto alle previsioni e di valutare il processo e l’esito di finanziamenti enormi che altrimenti non lascerebbero nulla dal punto di vista della sedimentazione a chi viene dopo e non permetterebbero di sapere se chi c’è oggi a decidere abbia deciso bene e perseguito veramente l’interesse pubblico.

Tutto questo, dopo aver fondato nel 2005 la nostra piccola società, lo stiamo realizzando in totale autonomia e senza alcuna certezza in merito a cosa il futuro ci farà trovare davanti a noi in termini di opportunità, in una nazione in cui le opportunità per le buone idee innovative spesso non sono per nulla scontate, e vorremmo portare la nostra esperienza in tutti quei luoghi in cui c’è qualcuno che pensa che valga la pensa rischiare incertezze e insuccessi pur di avere una soddisfazione così grande come quella che abbiamo avuto noi, quando una importantissima istituzione privata italiana ci ha scelti sulla base di una gara vera, intuendo le potenzialità del nostro sistema on line, le sue non rigidità, le sue aperture e opportunità, le sue finalità di condivisione a fini realmente valutativi e ci ha dato la possibilità di metterlo in pratica in un contesto sovralocale in una Regione su 6 maxi progetti in 5 province tutti legati da un filo unico comune che è quello del rapporto tra le eccellenze territoriali e la nuova imprenditorialità.

C’è un articolo che ho scritto che spiega l’intuizione alla base di questo percorso che vi linko (http://www.multiutility.it/content/Valutare%20e%20Rendicontare%20la%20CSR?link=oln266n.redirect) .

Spero di essere stato utile e di non aver dato l’impressione di volere raccontare di me; non è così, è solo che è difficile trovare contesti in cui poter portare le proprie esperienze positive a fini di condivisione, e la vostra mi sembra una di quelle ed era per questo che avevo pensato di avere le caratteristiche per farne parte. Auguri a tutti e anche a me/noi per il futuro che ci attende.

From local representative to professional evaluator

If I understand Renato’s story correctly, he served as a town councillor as a young man, while he finished his studies. That experience then was encoded into a career as an independent public policies evaluator, With the all-important contribution from like-minded people willing to share some risks with Renato, that then morphed into a project - incorporated as a company - for collaborative evaluation of public policy. The situation remains precarious, as there are not many opportunities for newcomers into this space in Italy, but they did have an important breakthough and he wishes to share with all Edgeryders the joys of that. They are making a living, being recognized (at least in this one occasion) and they feel they are contributing to making public policy in the country more transparent and accountable. The down side is continued uncertainty about future prospects.

Notice the timing: the company was started in 2005. Renato, how long did it take you to get to financial sustainability?

Una testimonianza per voi…

Since 2005 we are always been ok about financial sustainability, nowadays too, because we always had opportunities to work in significant projects, succesfully too.

We are three partners (now 40, 38, 35 but when we started we were 34, 32, 29!) with complementary skills (Social, Statistic, Economic); we made a lot of high level experiences in many parts of Italy (Veneto, Lombardia, Emilia Romagna ecc…).

Generally we have activated collaborations, based on particular skills requested, only when we were sure that the work was obtained.

We always been careful to not unduly; we worked a lot, but the results are never comparable to the efforts.

The sustainability is a prospecitve problem; is more difficult everyday in Italy to take part of important working experiences because of the public sector is sostantially collapsed and there are many burocratic obstacles that make the path of a small company very very hard, quit impossible.

Sostantially is everyday more difficult to imagine how to consolidate the good results obtained, even if we are conscious to have experienced and developed very very useful things, not only in evaluating.

Collaborative evaluation of public policy, how interesting! Too bad Cyril Lage hasn’t shared his story at Edgeryders yet: Renato and Cyril probably have shared interests and concerns.

“Practically collapsed”

The take home point for me is this:

The public sector has practically collapsed.

Just like that

How can you have policy evaluation if governance capacity is not there?

When states fail within the developed world

Indeed, there is not much business to be done there! However, how can these skills and professional experience be put to use in the current situation?

The government has failed as an organized political community to exercise authority.

Many leaders cling to power, have a long persistence in office. This highlights a pattern that merits recognition.

What to do with a government that cannot govern?

In some failed states, poverty often joins with violence to create ongoing misery.

What happens when politics fail without creating a total anarchy or grinding poverty? I have been staring at ugly stories of corruption happening elsewhere, documenting government inaction and incapacity, counting the numerous attempts of the population to have its voice heard, and receiving as an answer only total insensitivity from officials.

Citizens that are being stolen from and exploited, they do not have the means to defend themselves. They should be able to count on government officials to begin a cleaning and be helped to regain their health, after the cancer of inappropriate governance has been destroyed.

Can states fail within the developed world? Apparently yes.

The tragic failure of the Italian government raises the question of what can be done to replace a failed-state government structure with one that works.

Not quite failed!

Hold your horses. I don’t think Italy falls under the “failed state” category just yet. Public services are in place and work reasonably well. The rule of law is established. The problem is governance, in the sense of being able to plot your path to the future as a nation, as opposed to just dragging on.

But I mean, we are not talking about Afghanistan here.

… or…

… or Pakistan…

I love arguing with you, Alberto! Firehorse to Firehorse. Yé.

Sorry but…

Sorry but i understood you need some positive experiences to know about a path “similar” to the target of edgeryders. Experiences that you can  deepen. I think my experience is in line with yours.  I didn’t want to say that Italy is in default or other similar things. I didn’t talk about macroeconomic concepts, or political.  I’m proud to be italian, and even if Italy has very big problems, as others, i consider my experience a positive one, that we have done in a contest in which we had the possibility to do important things thanks to laws, to istitutions, to private sensibility like the ones of Foundations ecc…I wanted put the attention about the difficulties that we have now, even if we have 6 years of positive activity as company and 15 as professional, knoledge, and important work done. Because i think that nowadays if someone wants to take an entrepreneurial way must to know that is important to have a good idea, some good skills, some attention about the problems that only a real experience, like the on of mine, can really explane.

Ciao.